Decostruire l'immagine della Cina contemporanea

History in Black and Red di Sheng Qi

Nella sua ultima mostra, History in Black and Red, Sheng Qi ci introduce ad un nuovo dialetto del suo linguaggio artistico. Egli abbandona, principalmente, la rete di sicurezza delle sue tradizionali metafore visive mantenendo comunque la potente sovversione decostruttivista che ha magistralmente alimentato durante tutta la sua carriera. Sheng rivisita in due tele l´immagine della sua firma, il palmo della sua mano mutilata. Teschi in lana di vetro con visi dipinti sulla parte superiore costituiscono una serie chiamata Revolution. Il terzo e più vasto genere (che da il nome alla mostra) è una serie di dittici e trittici delle proprie immagini dipinte secondo il suo unico stile.
Le tele, "four-finger", danno risalto al tema centrale familiare a Sheng Qi: il palmo aperto della sua mano sinistra con la visibile assenza del mignolo. L´artista continua a ricordarci il suo atto di sfida praticato nel 1989: la sua deliberata auto-mutilazione. Egli rivisita questa immagine in "My left hand in Blue". La calligrafia cinese, simile ai graffiti, circonda la mano in posizione centrale e dice: "Critica la realtà!" in quale particolare contesto resta, tuttavia, ambiguo. La frase potrebbe essere una sottilissima e velata invocazione di protesta piuttosto che una più eterea nota artistica o filosofica. Nelle opere di Sheng, l´aspetto che colpisce maggiormente di queste nuove pitture è la sua tavolozza radicalmente cambiata. L´artista ha totalmente abbandonato i rossi e i bianchi che dominavano le sue solite descrizioni di questo soggetto (e in verità tutti i lavori di questa mostra) per dare spazio a toni più primaverili di blue, verde e ocra. Questa drammatica tavolozza rivela un approccio deliberatamente fresco da parte di Sheng Qi e indica, probabilmente, un'allontanamento dal cinismo e dalla rabbia accennando all´ottimismo.
La serie Revolution consiste in teschi in lana di vetro con dei ritratti dipinti in rosso sulla parte superiore. Sheng seleziona queste immagini da fotografie di necrologi trovate su diverse risorse mediatiche. I soggetti variano da gente cinese comune (sconosciuti all'autore) a famose icone come Mao. In questa serie Sheng prende pesantemente in prestito dalla tradizione artistica europea dei dipinti vanitas; i teschi servono, infatti, come memento mori o "promemoria di morte" che scandisce il fato sia dei soggetti che degli spettatori.
Il titolo, History in Black and Red, si riferisce al più ampio genere dei lavori in mostra. Sheng si appropria di nuove fotografie e le reinterpreta nelle sue tele. Facendo così, egli aderisce ad una formula base presentando la stessa immagine in due schemi monocromatici in forma di dittico: uno in nero e bianco e l'altro in rosso e bianco.
Le immagini che seleziona variano nei temi e nella composizione che risultano uniti, tuttavia, da un personaggio foto-giornalistico. Sheng Qi alterna tra scene anodine della vita quotidiana cinese e scene cariche politicamente e socialmente. Il dittico, combinato con il suo stile pittorico a lacrima, serve per decostruire il proprio soggetto. La ripetizione di immagini identiche, a volte cariche, ci ricorda le serigrafie di Andy Warhol sulle celebrità e gli incidenti automobilistici. Questo parallelismo merita, però, un esame.
Sheng Qi non si affida a mezzi meccanici per riprodurre la propria immagine: ogni pannello differisce dal precedente secondo i suoi gesti peculiari e i suoi stili pittorici. Le implicazioni di intorpidimento e atrofia della società industrializzata e commercializzata espresse da Wahrol non sono legate alle interpretazioni coscenziose di Sheng. Mentre la stridente tavolozza al neon di Wahrol serve a sottolineare il fascino e gli aspetti surreali dei suoi soggetti, il semplice spostamento da monocromo a monocromo attuato da Sheng Qi elabora e decostruisce. Le immagini in nero e bianco suggeriscono un´oggettività giornalistica, una distanza cioè tra il soggetto e l´osservatore. I facsimile in rosso e bianco riesaminano il soggetto; l'intensità emozionale e il significato culturale del colore rosso ci obbliga a riconsiderare la stessa immagine in modo più soggettivo. Improvvisamente, le continue e gocciolanti lacrime di Sheng, o gocce di pioggia, si trasformano in sangue emorragico.
Sheng Qi pone molta attenzione ai ritmi creati dalla giustapposizione delle sue tele. Egli è un maestro nel combinare insieme allarme, tranquillità e festa in modo ammiccante e realistico. Il suo stile pittorico crea un più profondo livello di intensità psicologica in immagini già cariche, ma la loro distribuzione serve per esonerarlo dalla responsabilità di creazione o rivelazione. Il suo modo veloce di trattare la presentazione delle immagini permette all´osservatore una vasta gamma d´interpretazioni.

 

Tally Beck